giovedì 23 agosto 2012

Psicopedagogia del pericolo

Pupi gattona.
Gattona, si stima, si arrampica, crede di avere dna tarzanico e, spesso, nella fase dell'arrampicata, lascia andare furbescamente una mano e resta lì...appesa come un prosciutto in stagionatura con la sola mano sinistra (questo mi fa ben sperare che sia mancina).
E cade.
Ma non è che cade come fanno tutti i bambini che si sono arrampicati nella storia. No. Lei frana rovinosamente a terra e/o contro tutto quello che le si para davanti.
Temo che mi somigli più di quanto si possa immaginare. Perchè ha la mia stessa sfiga: le cose, gli oggetti LA ODIANO.
Si avventano su di lei e spesso infieriscono.
L'altro ieri, mentre per l'ennesima volta stavamo guardando una puntata di "Jake e i pirati dell'Isola che non c'è" e io stavo cantando la sigla (ormai completamente a memoria e senza accorgermene), lei ha pensato bene di arpionarsi al tavolo della cucina, lasciare andare la mano che tanto non serviva e iniziare a sculettare, in un vago tentativo di balletto restando appesa al tavolo con quei cinque mezzi wurstel che sono le dita dell'altra mano.
Sbam.
Inizia a piangere, trattiene il respiro. Sempre lo fa. S E M P R E. Che sia perchè ha perso il ciuccio o perchè si è quasi frantumata un osso..lei trattiene il respiro. I casi sono due: o ho partorito una figlia rincoglionita o ho partorito l'erede di Pellizzari, l'apneista, e non lo sapevo. Poi , ovviamente, mi butta le braccia al collo disperata come se non ci fosse un domani.

Tempo di rientro alla calma: 1 minuto.

Mi giro, continuo ad asciugare i piatti...e lei, veloce come un felino, va ad arrampicarsi sulla giostrina della Graco. Una trappola mortale che mi ha prestato un'amica (dato che, nuova, costa quei comodi 350 euro e per più di 6 mesi, tipo, non la puoi usare) che riproduce musica, culla il bambino in 5 velocità (l'ultima, se non volete vederli schizzare fuori dalla finestra, ve la sconsiglio) e insomma, serve più al genitore che al piccolo.
Comunque.
Noi abbiamo deciso che per giocare non ci serve più. Che farcisi cullare è roba da poppanti. A NOI PIACE FARE LE SCALATRICI.
Manolo. La dovevo chiamare Manolo. O Reinhold, come Messner.

Ma....
Giostra batte pupi 1 a 0.
Perchè dopo circa 5 minuti, la tacchina si rialza (ovviamente urlando e ovviamente in apnea)..con la punta del naso...non pervenuta.
Vuoi non fare un'ispezione accurata della giostra da vicino? Vuoi non farle il tagliando?! No. Lei deve verificarle, le cose. Ispezionarle..
Non sapevo se ridere di fronte a questa versione "renna Rudolph", o se piangere per il fatto che temo che mia figlia, prima di capire che deve avere un pò di timore nel fare le cose, si disintegrerà ogni superficie visibile e non del proprio corpo.

Dopo l'abbraccio-passa-tutto di rito, la disinfezione del naso ormai con la punta persa per sempre e un pò di crema all'arnica, chiamo mia madre per informarla del fatto che sua nipote ha tendenze da Kamikaze.
Mi dice di stare tranquilla perchè anche Ciccio, il figlio di mio cugino (di 5 mesi più grande di lei), dopo essersi praticamente massacrato il naso contro una porta...ha smesso di andarci. Che ai bimbi così piccoli, il farsi male serve per capire che, certe cose, non vanno fatte.
Ascolto. Perchè ovviamente il genitore ha quella saggezza, quei circa 30anni di esperienza in più di te, in questo. Ma una vocina, dentro di me, mi dice che forse..quello che sta dicendo..poco si applica a sua nipote. Questa vocina insiste...insiste...e mi dice "esticazzi".
E quando la vocina mi parla...so già che devo darle ascolto.
E infatti mi giro.
Mi giro..e vedo Rudolph arrampicata alla giostrina, con una mano sola..perchè con l'altra sta tenendo il suo socio, il complice in questa associazione a delinquere (il suo pupazzo preferito)...che ride.
Ride.
Si è appena sputtanata il naso, le si è appena fermato il sangue..e lei RIDE.
"sì beh, mamma...mi sa che dobbiamo riscrivere i libri di psicopedagogia".

Tata Lucia, di fronte alla pupi, verrebbe travolta dalla voglia di prendere le sue lauree e pulircisi il regale deretano. Lo so.

2 commenti:

  1. Mi sei mancata un sacco!
    La tua trappolina mi viene proprio voglia di conoscerla

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  2. Questo post l'avrei potuto scrivere io... Nicolò è UGUALE. In tutto. E, anche se è più "GRANDE" ancora non ha imparato ad evitare quello che fa male. Anzi. Si ostina a riprovarci... probabilmente penserà "prima o poi vinco io!"
    Sembra un bimbo "maltrattato"... ha lividi e graffi ovunque!
    Ma ero (anzi, SONO!) così anch'io... quindi... probabilmente è nel DNA.

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