Per carità, si sa. Io come donna….sono strana.
Cioè, sarebbe il caso di dire che è piuttosto ovvio che io sono un uomo intrappolato in un corpo di donna. O meglio ancora: ho il NEURONE dell’uomo intrappolato nel cervello di una donna. Perché i negozi li odio, ai parrucchieri sparerei, adoro le terme ma mi rompo le palle, i gossip dopo un po’ mi annoiano, le storie d’amore scontate da film lacrimevoli mi fanno scendere le palle in cantina, amo il calcio, fischiare con le dita..discuto di politica come un militante (uomo) del 68, bevo birra molto più volentieri di tutti quei cocktail da fighetta…e ODIO. DETESTO. VADO IN SHOCK ANAFILATTICO per il trucco.
Per me, perdere mezz’ora a mettermi un cerone, la mattina, o prepararmi la sera per uscire usando tutti quei santi e signori che le aziende cosmetiche hanno inventato tentando di venderti la favolina del “fai schifo?! Il tuo aspetto somiglia molto più ad un australopiteco in coma vegetativo che a quello di una donna?! TRANQUILLA..basta un tocco di questo prodotto miracoloso e Angelina Jolie si strapperà i capelli dall’invidia!”…E’ UNA COLOSSALE PERDITA DI TEMPO.
Che poi, certo, se una è un cesso con le rotelle struccata, una volta applicati tutti i crismi che la scienza propone…sempre un cesso resta. Ma col cerone. E’ un po’ come avere una 127 e farle qualche ritocchino spacciandola per una Porsche, praticamente.
Nella mia personalissima concezione di trousse, rientrano la mia matita nera per gli occhi (fedele e indissolubile. Nonché la stessa marca, lo stesso modello e lo stesso colore da 10 anni a questa parte) al massimo UNO (e dico UNO) ombretto che non esca dal ral dei colori “beige/marrone chiaro/marrone scuro/marrone terra/marrone castagna/marrone baita di montagna”.
Se proprio mi sento ispirata…compro un rossetto. Che poi mi lecco via perché mi sento un puttanone, ma va bene così.
Lo smalto ce l’ho. Ehhhh. Ne ho circa quei 10/15 tipi….dall’ 87. Alcuni si sono seccati. Altri sono sicuramente buoni per stuccare le piastrelle.
E comunque, io lo smalto ci provo anche a metterlo, ma chissà perché dopo 2 minuti è già sbavato e/o attaccato a qualcosa (generalmente i pantaloni, la maglia…o qualsiasi cosa abbia anche solo sfiorato). E se resiste ai primi due minuti, il secondo giorno l’ho già grattato via perché mi dà noia.
Io “Clio Make Up” non solo non lo guardo…ma proprio la trovo una puttanata pazzesca.
A dirvi la verità -e non scherzo- pensavo fosse una linea della Renault. Presente quando saltano fuori le varie CITROEN DEEJAY, YPSILON GUCCI…?! Bon. Secondo me nel 2012 era uscita la CLIO MAKE UP. Quando poi ho scoperto che, in realtà, è una bionda che insegna come ci si trucca –con tanto di video tutorial su youtube- ho pensato che, a sto punto, ci vuole anche il coniglietto pasquale che insegna ai bimbi ad allacciarsi le scarpe.
Però…c’è un però.
Ultimamente, siccome il livello di stanchezza nella vita di coppia è palpabile e siccome essendo diventata un personcino di tutto rispetto con l’impegno in politica (ma soprattutto…avendo sviluppato una tendenza all’occhiaia e ai trolley sotto gli occhi –la borsa è troppo piccola- viste le rarissime occasioni di polleggio o di sonno ristoratore) ho pensato che fosse arrivato il momento di darsi una mossa e rendersi conto che, essendo madre, sono una donna ormai conclamata e soprattutto i fatti lo evidenziano. Non posso fingere che la gente non lo noti…e quindi, a 33 anni suonati, un minimo di femminilità devo svilupparla o incoraggiarla ad uscire, dovunque si sia nascosta.
Quindi sono andata sul sito di kiko.
E ho, tipo, speso una cifra intorno ai 50 euro per comprarmi l’ABC della futura donna presentabile.
Ho anche scoperto da poco l’utilità di questa invenzione..chiamata BB cream. Non chiedetemi che cosa significhi perché, da neofita, non potete pretendere niente da me. E tutto ciò che faccio dovete prenderlo come un passo avanti verso l’umanità (non un passo avanti PER. Ho proprio detto VERSO. Sto uscendo dalla mia primitiva visione della preparazione mattutina. Ergo..mi sto evolvendo da HOMO VULGARIS-altrimenti detto ORANGUS- a HOMO TRUCCANDIBUS).
Beh insomma, comunque, nonostante non abbia la più pallida idea di che cosa sia…ne ho compreso l’utilità: due strati (anche tre. Facciamo due scazzolate da muratore) e sembra che le autostrade che hai sotto gli occhi siano a malapena dei viottoli di campagna. Che i borsoni da viaggio siano due marsupi…o se sei fortunata, due portamonete…e che le rughe che inesorabili ti stanno praticamente riducendo la faccia ad una prugna…riescano a passare per lievi e delicatissimi segni di esperienza.
Per non parlare del colorito. Passo da un “bianco-ospedale catalogo autunno/inverno 2012-2013” ad un incarnato quasi da persona che non si ammala da 6 mesi. Toh, crepi l’avarizia…diciamo un anno.
Potrei quasi abituarmici, soprattutto se scopro nei prossimi giorni che cosa fare del kajal, dell’ombretto in crema che si sfuma (o che si fuma?!) e del matitone rossetto-gloss con due punte, una per l’effetto bagnato ed una per l’effetto opaco (a dirla tutta sembra più il classico matitone che la maestra elementare impugnava tipo scettro..e da cui dipendeva la sorte di tutti i tuoi compiti. Riga blu…”sei abbastanza nella cacca”, riga rossa “sei nella merda fino al collo..e non hai i braccioli per nuotare”).
Però….non cominciate a chiedermi anche di andare dal parrucchiere ogni due settimane e/o di abbandonare il mio silk epil (o la lametta salvavita dell’ultimo minuto) per la ceretta dall’estetista.
Se uno nasce tondo non muore quadro. Eccheccazzo.